mercoledì 15 luglio 2009

GIANCARLO CESANA PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE POLICLINICO, MANGIAGALLI, REG. ELENA

La nomina di Giancarlo Cesana, leader storico di CL, alla presidenza della Fondazione Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano è stata, nella giornata di oggi, variamente commentata da giornalisti ed operatori del nosocomio e del settore.
Il "Valzer delle Poltrone" ha determinato un riassetto dell'alto management degli IRCCS lombardi secondo il solito schema visto e rivisto della "vicinanza" politica a questo o quel partito/movimento.
Nel caso di Cesana, tuttavia, è riduttivo considerare solo questo aspetto.
Con la mancata riconferma (voluta o non voluta) di Carlo Tognoli alla guida della Fondazione, l'area riformista storica, verso la quale per un certo tempo Formigoni aveva strizzato l'occhio, appare visibilmente messa da parte.
Mentre, è del tutto evidente che, con la nomina di Cesana, la Regione voglia prendere in mano in modo sostanziale e diretto il controllo della Fondazione.
Indubbiamente, vanno riconosciute le doti professionali e la caratura stessa del nuovo Presidente, che da anni contribuisce anche alla realizzazione dell'attuale modello sanitario lombardo.
La personalità di Cesana e la sua coerenza di giudizio, al di là delle altre connotazioni, permetteranno sicuramente di proseguire in un percorso condiviso di riorganizzazione ospedaliera già avviato dal presidente uscente Carlo Tognoli e dal direttore generale (riconfermato) Giuseppe Di Benedetto.
Un'apertura significativa, la nostra, che evidenzia la volontà di condividere le sfide che ci attendono per la costruzione di un ospedale migliore e sempre attento ai bisogni primari dei cittadini.
Una levata di scudi "preventiva" sugli importanti temi etici quali, per es. l'aborto, al momento, sarebbe fuorviante rispetto al mandato ed alla "mission" del nuovo Presidente, che si rileva essere la riconfigurazione di un grande ospedale al centro di Milano, sulla base dell'eccellenza delle cure prestate e del rapporto sinergico con il mondo dell'Università e della ricerca scientifica.
La mancanza di riserve ovvero di "pre-giudizio" nei confronti del nuovo amministratore, non esclude che si debba sempre svolgere una attenta attività di riscontro e rispetto delle regole di sistema e di puntuale verifica dell'attuazione dei programmi e delle scelte di indirizzo clinico e gestionale intrapresi.
I giudizi e le azioni del nostro sindacato saranno coerenti rispetto al quadro che verrà a delinearsi.
LC

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